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Portato a Forlì da Elsinor Teatro Testori e Accademia Perduta, Simone ci ha raccontato un viaggio che parte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri e si dipana tra Natura, Paradiso, Desiderio e, soprattutto, le stelle, a beneficio della platea piena e incantata.
Con un continuo alternarsi di monologo, musica e letture, Simone Cristicchi ha stimolato continuamente il pubblico riuscendo al contempo ad approfondire i temi trattati, sia nelle informazioni che nelle emozioni.
In particolare, mi ha fatto piacere ascoltare il viaggio della sonda Voyager e del suo golden record, a proposito del quale una volta avevo scritto una poesia, pubblicata nella raccolta “Bagliori Cosmici: la Poesia nella Fantascienza”, isbn-13: 978-1522910541
VOYAGER I, A.D. 41977
Cosa vuol raccontare quello strano automa,
di costruzione intelligente seppur primitiva,
ritrovato casualmente alla deriva
a mezzo parsec dal nostro sistema?
Forse può dirlo quel disco d’oro,
se le sue istruzioni saranno efficaci,
per comprendere suoni, immagini e voci
trasportate nel tempo e nello spazio insonoro.– Simone Pelatti, 2015
Quattordici pulsar con la loro frequenza,
riprodotte anch’esse su quella lastra,
invitano a raggiungere, per aspera ad astra,
quel pallido punto blu che vediamo in lontananza.
Ancora prima, il Cantautore ha ricordato che tutte e tre le Cantiche della Commedia si concludono con la parola “stelle”, e quanto queste siano sempre state importanti, fondamentali, per l’essere umano. Tanto che, la loro assenza, impone la necessità, da cui la parola “desiderio”, de-sidera = mancanza di stelle.
Tutti i passaggi sono stati sostenuti dalle esecuzioni strumentali dell’Orchestra Maderna, che hanno caricato ulteriormente un’atmosfera già ricca e a tratti commovente, che dichirava la paura e il limite dell’Uomo, alle quali rispondeva l’eco della Speranza.
Particolarmente emozionante è stato sentire le musiciste e i musicisti, compreso il Direttore, cantare alcune parti delle canzoni insieme a Simone.
É stato poi particolarmente intrigante notare come, per la fortuna della location all’aperto e del bel tempo, ci trovassimo proprio sotto le stelle di cui andavamo sognando seguendo le parole di Cristicchi.