Mag To Mag: Un Festival inedito

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Il Festival Mag to Mag, alla sua prima edizione, è stato realizzato da Frab’s Magazines, un progetto creato da Anna Frabotta e Dario Gaspari, due miei cari amici di Forlì. Anna, in realtà, è di origine molisana, e ha poi scelto di impiantare sè stessa e la sua attività commerciale in Romagna.

Il festival Mag To Mag e Frab’s Magazines

Il Mag To Mag si è svolto presso la prestigiosa Sala Borsa a Bologna e si è rivelato un evento straordinario che ha messo in mostra il talento e la creatività dell’editoria indipendente.

Durante i due giorni di festival, sono state organizzate numerose attività, tra cui esposizioni, conferenze, workshop e incontri con autori ed editori.

La missione di Frab’s Magazines era quella di creare un ambiente di scambio, confronto e formazione per tutti gli appassionati di magazine indipendenti.

Anna Frabotta e Dario Gaspari, con la loro passione e dedizione, sono riusciti a dare vita a un festival che ha coinvolto migliaia di persone provenienti da diverse parti d’Italia e non solo.

Frab’s Magazines molto più di una rivendita di riviste: è soprattutto una missione culturale che si pone l’obiettivo di dare voce anche progetti editoriali che spesso vengono trascurati dai canali tradizionali, e di diventare un riferimento per chi ama questo mondo.

Nato come e-commerce di riviste indipendenti, nell’autunno 2021 Frab’s ha aperto anche un negozio fisico a Forlì, con la vetrina che guarda Piazza Saffi.

Qui, oltre alla rivendità di magazines e accessori, in particolare molti relativi al mondo della fotografia Lomo, Anna e Dario organizzano e propongono eventi tematici e incontri con autori.

La Sala Borsa

La scelta di ospitare il festival presso la Sala Borsa a Bologna è stata davvero azzeccata. La Sala Borsa è uno dei luoghi culturali più importanti della città, ricca di storia e di significato.

Questo spazio polifunzionale, situato nel centro di Bologna, offre una cornice perfetta per eventi culturali e artistici.

La Sala Borsa ospita regolarmente mostre, incontri letterari, proiezioni cinematografiche e tanto altro ancora. Grazie alla sua posizione strategica e alla sua ampia capacità, è diventata una meta ambita per artisti e organizzatori di eventi.

L’atmosfera suggestiva e l’architettura affascinante della Sala Borsa hanno reso il festival ancora più speciale e coinvolgente.

Le mie attività al Festival

Nei 2 giorni (tre, in realtà, visto che venerdì sera ero insieme al resto dello Staff ad allestire la Sala Borsa), ho svolto le attività più varie.

Innanzitutto, ho contribuito all’allestimento generale del festival, preparare gli spazi e ad organizzare le esposizioni.

Ho lavorato a stretto contatto con i volontari e le volontarie, Anna, Dario e con i loro parenti, anch’essi accorsi a dare una mano per la realizzazione dell’evento.

il mio ruolo principale al festival, però, era occuparmi della copertura foto e video dell’evento, con l’obiettivo di immortalare i momenti salienti del Mag To Mag, e cercando di trasmettere la grande affluenza di pubblico e l’interesse suscitato dal Festival.

Ho realizzato questo intento sia come fotografo in prima persona, che come coordinatore del gruppo di giovani fotografi: studenti e studentesse della scuola NABA di Milano (Elisa Cappellini; Luca Iulianetti; Chiara Pezzimenti; Lorenzo Cremona), con cui abbiamo lavorato al meglio per documentare l’intero evento.

La giornata di sabato è stata intensa, con numerosi incontri, presentazioni e attività in corso. Ho avuto l’opportunità di scattare foto di autori, editori e visitatori che si immergono nelle pagine dei magazine esposti. Ho cercato sempre di cogliere l’entusiasmo e l’interesse delle persone nei confronti della cultura indipendente, le relazioni che si creavano proprio in quel contesto, e i dettagli che potevano raccontare gli aspetti più simbolici del Festival.

Domenica sono rimasto molto impegnato a cercare di risolvere varie problematiche audio e di proiezione, specialmente all’Auditorium Biagi al piano interrato, e perciò ho potuto scattare meno foto, concentrandomi soprattutto sulla copertura delle conferenze in auditorium.

Le mie immagini del Festival

Ho scelto di non elaborare le foto in post-produzione, consegnando direttamente i file JPG creati dalla fotocamera.

Questa scelta mi ha permesso di risparmiare tempo e di offrire immediatamente immagini valide, senza il bisogno di interventi successivi.

Le fotografie che ho realizzato sabato 5 Maggio catturano l’atmosfera vivace del festival e la curiosità per qualcosa che era completamente nuovo per tutti.

Ho immortalato gli autori che presentavano i loro magazine, gli editori che condividono la loro passione per l’editoria indipendente e i visitatori che si immergono in questo universo creativo.

Domenica 6 Maggio, nonostante gli imprevisti tecnici nell’auditorium, ho trovato il tempo di scattare alcune foto, principalmente dei vari relatori e relatrici e del pubblico dell’auditorium.

Rigurdando le immagini, sono soddisfatto di come ogni foto sia un tassello che contribuisce a raccontare la storia di questa prima edizione del Festival.

Orgogliosamente, alcune delle mie foto sono state pubblicate su Artribune, una testata di rilevanza nazionale nel campo artistico. Questo mi ha dato la soddisfazione di vedere il mio lavoro apprezzato e condiviso con un pubblico più ampio.

Frab’s Magazines ha pubblicato le mie foto anche sul proprio account Instagram, nel post dedicato alla conclusione del festival, e su altri canali.

Ma la soddisfazione più grande è stata l’evidenza che il festival è stato un successo e ha superato tutte le aspettative. Anna, Dario e tutto lo Staff sono riusciti a creare un concentrato di bellezza, sorrisi e scoperte, un brusio di voci intelligenti e curiose, un momento di confronto, scambio, formazione e crescita e conoscenza.

Con Mag to Mag è nato qualcosa di nuovo.

Attrezzatura utilizzata

Riporto l’attrezzatura con alcuni link di affiliazione*

Per scattare le foto ho utilizzato Sony a7iii e obiettivo Sigma Art 24-70 f/2.8 (full frame). Avevo con me anche un Flash GN60 TTL che non ho usato.

La Sony A7III è una mirrorless full-frame che mi accompagna dal 2021 e mi ha sempre soddisfatto per le sue prestazioni avanzate e la qualità delle immagini.

É dotata di un sensore retroilluminato da 24,2 megapixel e offre una gamma dinamica estesa, consentendomi di catturare immagini ricche di dettagli e con basso rumore, anche in condizioni di luce sfavorevoli e anche scattando direttamente in JPG.

La mia attenzione era però rivolta soprattutto al nuovo obiettivo che stavo utilizzando: il Sigma Art 24-70mm f/2.8. Questo obiettivo zoom standard di alta qualità è noto per la sua nitidezza e la resa dei colori eccezionale (e il peso enorme).

L’apertura costante f/2.8 mi ha permesso di catturare immagini luminose e di creare uno sfondo sfocato, quando necessario. Notevole è la costruzione robusta, la sensazione di solidità e piacevolezza al tatto e la qualità ottica perfetta in ogni condizione.

Sigma Art 24-70 f/2.8 VS Sony 24-105 f/4

È interessante confrontare il Sigma 24-70mm f/2.8 con il mio obiettivo di solito utilizzato, il Sony 24-105mm f/4.

Mentre il Sony 24-105mm f/4 è un obiettivo molto versatile e mi ha accompagnato in molte situazioni, il nuovo Sigma Art 24-70mm f/2.8 mi ha offerto un’apertura più ampia e prestazioni ottiche ancora più eccellenti.

La possibilità di lavorare con un’apertura costante di f/2.8 mi ha permesso di ottenere immagini più luminose e di giocare con la profondità di campo in modo più creativo.

Forse è una banalità, ma quello stop in più di diaframma rende tutto molto più facile in condizione di luce incerta, o quando si vuole ottenere un bello sfocato anche a lunghezze focali corte.

Cercando di fare un confronto il più oggettivo possibile, mi riferisco alle caratteristiche tecniche e ai loro effetti nella mia esperienza.

Dimensioni e peso

In termini di dimensioni, il Sony 24-105mm f/4 è leggermente più compatto rispetto al Sigma 24-70mm f/2.8. Il Sony ha una lunghezza di circa 113 mm e un diametro di 83 mm, mentre il Sigma è leggermente più grande, con una lunghezza di circa 107,6 mm e un diametro di 88,9 mm. Tuttavia, la differenza nelle dimensioni non è significativa, anche se visivamente il Sigma sembra più “importante” e bilancerebbe meglio un corpo macchina più grande, come una A9 o A1, o una A7 con battery-grip.

La vera differenza oggettiva è nel peso dei due obiettivi: con i suoi 1020 gr, il Sigma pesa una volta e mezzo il Sony, che si ferma a 662 gr.

Per lo stile fotografico che adotto, e per il tipo di riprese che faccio, avendo la fotocamera sorretta solo da mano e braccio per diverse ore continuative, un Kg di obiettivo si sente tutto e costringe a fermarsi più spesso.

vero è che l’ergonomia è una questione soggettiva e dipende anche dalle preferenze personali del fotografo. Alcuni potrebbero preferire un obiettivo più leggero per facilitare la manovrabilità e ridurre l’affaticamento, mentre altri potrebbero apprezzare la sensazione di solidità e stabilità che un obiettivo più pesante può offrire.

Ma c’è un fattore più tecnico su cui incide il peso dell’obiettivo: l’eventuale utilizzo della fotocamera su Gimbal.

La coppia A7iii + Sigma risulta molto pesante e consumerebbe velocemente la batteria dello stabilizzatore, e la forza nelle braccia di chi lo stia usando.

Prezzo

Per quanto riguarda il prezzo, il Sigma 24-70mm f/2.8 tende ad essere leggermente più costoso rispetto al Sony 24-105mm f/4. Questa differenza di prezzo può essere attribuita alle prestazioni ottiche superiori e all’apertura più ampia offerta dal Sigma.

Al momento in cui sto scrivendo, il Sony 24-105mm f/4 è disponibile su Amazon.it a un prezzo di circa €1.200,00, mentre il Sigma Art 24-70mm f/2.8 è disponibile a un prezzo di circa €1.500,00. Ovviamente i prezzi possono variare nel tempo e potrebbero essere soggetti a sconti o promozioni.

Schema Ottico e zoom

Lo schema ottico è un altro aspetto importante da considerare. Il Sony 24-105mm f/4 utilizza un’ottica composta da 17 elementi in 14 gruppi, mentre il Sigma 24-70mm f/2.8 è dotato di 19 elementi in 15 gruppi.

Entrambi gli obiettivi sono progettati per offrire immagini nitide e dettagliate, ma il Sigma Art si distingue per la sua costruzione ottica di alta qualità e per l’uso di elementi speciali a bassa dispersione (SLD) e a bassa dispersione anomala (ELD) per ridurre al minimo l’aberrazione cromatica e ottenere una resa dei colori eccezionale.

La bontà ottica si evince rapidamente anche dal numero delle lamelle di diaframma. Il Sony 24-105mm f/4 è dotato di 9 lamelle arrotondate, mentre il Sigma Art 24-70mm f/2.8 presenta 11 lamelle arrotondate. Un maggior numero di lamelle può contribuire a ottenere un effetto di sfocato più morbido e naturale.

Fatto interessante: l’apertura dello zoom avviene con una rotazione in senso contrario tra i due obiettivi.

Proprio sullo zoom segno un punto importante a favore del Sony. Sarà abitudine di come scatto, ma 105 mm fanno molto comodo rispetto ai soli 70 del Sigma, specialmente in spazi ampi come quelli della Sala Borsa, per fare immagini, ad esempio, del relatore traguradato attraverso il pubblico.

Stabilizzazione

Un altro punto importante per il Sony è la presenza della stabilizzazione ottica, noto come Optical SteadyShot (OSS). Questa caratteristica consente di compensare il movimento della fotocamera e ottenere immagini più nitide in situazioni in cui potrebbe esserci un leggero mosso o vibrazioni.

La stabilizzazione ottica dell’obiettivo Sony 24-105mm f/4 è particolarmente utile in condizioni di scarsa luminosità o quando si utilizzano velocità dell’otturatore più lente, poiché aiuta a ridurre l’effetto del mosso e delle vibrazioni durante lo scatto.

Questo può essere vantaggioso sia per le foto a mano libera che per quelle scattate con l’ausilio di un treppiede, e diventa un aiuto su cui contare quando si girano video a mano libera.

Quando si utilizza il Sony 24-105mm f/4 sulla fotocamera Sony A7III, la stabilizzazione ottica dell’obiettivo si combina con la stabilizzazione sul sensore della fotocamera, offrendo una doppia compensazione per il movimento e consentendo di ottenere risultati ancora più stabili e nitidi.

Si può intendere che, in certe situazioni, la stabilizzazione del Sony vada a compensare quello stop di diaframma che lo separa dal Sigma. Questo è vero se ragioniamo in termini di sola quantità di luce (uno stop di diaframma contro uno stop di tempo di esposizione per avere lo stesso ev).
Ma non mette sullo stesso piano la qualità della luce: un diaframma più aperto consete di avere sfocati più gradevoli anche a focali corte, mentre la sabilizzazione dà supporto specialmente per le focali lunghe, dove il mosso sarebbe più evidente, e nelle riprese video a mano.

Tropicalizzazione e filtri

In termini di tropicalizzazione, entrambi gli obiettivi offrono una protezione contro polvere e umidità, consentendo di utilizzarli in condizioni atmosferiche avverse senza preoccupazioni.

Infine, per quanto riguarda il diametro dei filtri, il Sony 24-105mm f/4 ha un diametro filtro di 77 mm, mentre il Sigma 24-70mm f/2.8 ha un diametro filtro di 82 mm. Questo significa che, se si desidera utilizzare filtri su entrambi gli obiettivi, sarà necessario avere filtri con diametri diversi.

Tabella riassuntiva

Di seguito, una tabella riassuntiva dei parametri a confronto tra il Sony 24-105mm f/4 e il Sigma Art 24-70mm f/2.8:

ParametroSony 24-105mm f/4Sigma Art 24-70mm f/2.8
Apertura massimaf/4f/2.8
LunghezzaCirca 113 mmCirca 107,6 mm
DiametroCirca 83 mmCirca 88,9 mm
PesoCirca 663 gCirca 1020 g
PrezzoCirca €1.200,00Circa €1.500,00
Schema ottico17 elementi in 14 gruppi19 elementi in 15 gruppi
Tropicalizzazione
Lamelle diaframma911
Diametro filtro77 mm82 mm
StabilizzazioneNo
Tabella comparativa del confronto tra l’Obiettivo Sony FE 24-105 g f/4 e il Sigma Art 24-70 f/2-8

Galleria delle Fotografie

In caso di condivisione, l’autore delle immagini dovrà sempre essere menzionato in corrispondenza della loro pubblicazione, salvo specifici accordi differenti.

La menzione in generale avviene con la dicitura “fotografie di Simone Pelatti”. Il nome dell’autore è leggibile in basso a destra in ogni fotografia.
La menzione su instagram avviene taggando l’account con la dicitura “fotografie: @pelatti.simone”.

Qualunque utilizzo diverso delle immagini (vendita a terzi, promozione non specificatamente collegata all’evento, stampa commerciale…) deve essere concordata con il fotografo, eventualmente stabilendo una compensazione per destinazioni d’uso diverse.

Immagini 1920px e galleria

Segue la galleria delle immagini inserite nell’articolo e altre afferenti allo stesso evento, in risoluzione con lato lungo 1920px.

Le immagini sono scaricabili anche da questi indirizzi:

Sabato 6 Maggio 2023:
https://www.amazon.it/photos/share/Vb2MsLuUW0jtFIVcPjpjC0HBOaeEhjjkAx0064tJ65d

Domenica 7 Maggio 2023:
https://www.amazon.it/photos/share/zjIaGoWgWAG0wupSfzXPDUo1GSCJwoU0r8U625aPaah

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