Datalization

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calcolatrice scientifica, foglio con grafico e calcoli, penna nera, su scrivania in legno chiaro. Evoca calcoli, numeri e analisi dei dati.
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Come faccio a sapere se il mio sito è efficace? Soprattutto, se le modifiche che faccio sono proficue e se le azioni che compio esternamente al sito (ad esempio, sui social) hanno impatto sui landing alla homepage? Bisogna mettersi a contare..

Per farlo, il mostro sacro delle statistiche di accesso e utilizzo di pagine web è Google Analytics, che scruta i più reconditi anditi della rete per fornire i più inaspettati resoconti di utilizzo.

schermata di benvenuto di google analytics

Per accedere a questo sconfinato potere, basta crearsi un profilo su Analytics realtivo al proprio sito internet. Semplice e gratuito.

Quello che può diventare un po’ più complicato è collegare il monitoraggio di Analytics al proprio pannello WordPress. Specialmente se, come nel mio caso, l’editor testuale dei temi è disabilitato (ho trovato guide su come disabilitarlo che danno buoni motivi sul perchè mantenerlo disabilitato).

Per fortuna esistono numerosi plugin per gestire Analytics velocemente, e tante guide passo-passo da seguire. Io mi sono affidato a Site Kit by Google come descritto da questa guida su Kinsta.com realizzata da Brian Jackson.

testata della guida Kinsta di Analytics su WordPress
testata della guida Kinsta di Analytics su WordPress

Sembra che tutto sia andato in porto, Google sta elaborando i dati e tra poco potrò sapere chi, come, dove e perchè ha visitato il mio sito.

Ora il traffico è minimo, ma proprio perchè sto continuamente aggiornando e facendo modifiche, ho ritenuto importante monitare da subito l’andamento, così da avere un riferimento per capire se vado nella direzione giusta.

Screenshot Site Kit by Google Dashboard WordPress
Screenshot Site Kit by Google Dashboard WordPress

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